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Multa pesante dell’Antitrust a C&T. Prezzi alti non giustificati dalla qualità del servizio

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a seguito della denuncia di un consumatore pervenuta nel marzo 2018, in cui si segnalava l’applicazione di tariffe particolarmente elevate per i servizi di traghettamento passeggeri tra Villa San Giovanni e Messina

Prezzi gravosi nei confronti dei passeggeri, non  giustificati dalla qualità del servizio offerto, che hanno causato un “importante danno ai consumatori, che si sono trovati a pagare tariffe che risultano almeno
dell’80% più elevate rispetto agli analoghi servizi erogati .

Sono queste in sintesi, le motivazioni che hanno spinto L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ad irrogare una sanzione di oltre 3,7 milioni di euro (3.719.370, per l’esattezza) alla società Caronte & Tourist S.p.A. L’Autorità ha accertato che C&T, in posizione di assoluta dominanza nel traghettamento passeggeri con auto al seguito sullo Stretto di Messina, ha sfruttato il suo potere di mercato per applicare prezzi ingiustificatamente gravosi per i consumatori.

In un documento di 110 pagine, oltre le appendici, l’Autorità ha illustrato minuziosamente il lavoro svolto in quattro anni di accertamenti e verifiche ed ha motivato la decisione di multare pesantemente la società messinese.

L’istruttoria – L’analisi di eccessiva onerosità è stata effettuata applicando un test in due fasi: l’istruttoria ha accertato che le tariffe applicate da C&T ai passeggeri con autoveicolo risultano sproporzionate rispetto ai costi sostenuti (eccessività) e tale sproporzione è irragionevole rispetto al valore economico del servizio reso (iniquità).

L’indagine ha preso il via “a seguito della denuncia di un consumatore pervenuta nel marzo 2018, in cui si segnalava l’applicazione di tariffe particolarmente elevate per i servizi di traghettamento passeggeri tra Villa San Giovanni e Messina, asseritamente causate dal monopolio di fatto della società C&T nei trasporti marittimi sullo Stretto di Messina”

Per la valutazione di eccessività sono stati utilizzati vari test e tutti hanno fornito risultati univoci: esiste una significativa sproporzione tra i ricavi e i costi di C&T nell’offerta di servizi di traghettamento di passeggeri con auto al seguito.

Posizione dominante e prezzi alti – “Nello specifico – si legge nella delibera –  la condotta contestata in sede di avvio del procedimento concerne la politica di pricing applicata da C&T ai servizi di traghettamento passeggeri con mezzi gommati al seguito lungo la rotta VSG-MRSF, dove la società gode di una posizione di monopolio di fatto. In virtù della posizione dominante detenuta sul tale rotta e, più in generale, sullo Stretto di Messina, C&T imporrebbe ai consumatori prezzi di acquisto dei titoli di viaggio ingiustificatamente alt”, ipotizzando anche  “un possibile profilo discriminatorio, in ragione dell’assenza di differenziazione dei prezzi a seconda del numero dei passeggeri presenti in ciascun autoveicolo traghettato”

I prezzi sono risultati anche iniqui, ossia irragionevolmente sproporzionati rispetto al confronto con benchmark internazionali. Infatti, C&T applica tariffe molto più elevate rispetto agli operatori attivi su rotte comparabili, che peraltro offrono servizi decisamente più evoluti. Il differenziale di prezzo rispetto al benchmark non è dunque giustificato dal livello qualitativo del servizio offerto.

Servizio non all’altezza – Secondo l’analisi dell’Autorità “C&T non risulta qualificabile come operatore particolarmente innovativo o attento al miglioramento della fruibilità complessiva dei propri servizi. La flotta di C&T è composta quasi interamente da navi vetuste: 7 navi sono state costruite o acquistate negli anni 80/90. Pertanto, l’età media della flotta dell’operatore dominante è pari a 27 anni, valore che risulta particolarmente elevato rispetto all’età media (17 anni) delle navi attive sulle rotte comparabili”.

Comportamento grave – Il giudizio è impietoso : “Il comportamento oggetto di valutazione, ossia l’applicazione di prezzi ingiustificatamente gravosi, rappresenta una condotta molto rara e peculiare sia nel panorama nazionale che eurounitario. Infatti, C&T ha sfruttato il proprio storico potere di mercato sullo Stretto di Messina”.

E ancora “Alla luce delle precedenti considerazioni, l’abuso di posizione dominante posto in essere da C&T, deve considerarsi grave”.

L’Autorità Garante intima inoltre alla società  la società di astenersi “in futuro e, nello specifico, al venire meno dello stato di emergenza sanitaria nazionale, dal porre in essere comportamenti analoghi a quelli dell’infrazione accertata, adottando ogni iniziativa idonea ad evitare il ripetersi della condotta illecita”.

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