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Il Cavaliere del Principato di Monaco

Maurizio Ulino_MessinaWebTv_Società
Maurizio Ulino: Incontri con il Principe Alberto, studi e ricerche araldiche, dove la ricchezza è la cultura.

Una scalata in una montagna di intellettualità è l’incontro video concordato con il Prof. Maurizio Ulino, araldista e genelogista.

Si emoziona per l’intervista per Messinaweb.tv, per America oggi 7 e per Allora! Sidney, Australia.

È nato, in Campania, ad Eboli, ricordata nel mondo grazie al libro di Carlo Levi “Cristo si è fermato a Eboli”. Tanti i titoli acquisiti dal Prof. Ulino attraverso i suoi studi e ricerche: Chevalier de l’Ordre du Mérite Culturel de la Principauté de Monaco; Presidente Associazione Culturale “Marchesato dei Grimaldi di Monaco”; Fondatore Onorario Fondazione Francesco II delle Due Sicilie – Napoli; Fondatore Accademia Studi Storici delle Due Sicilie – Napoli,  e tanti altri. Da sempre vissuto a Campagna, prov. Salerno, dove il legame fra la cittadina e lo storico è divenuto  sempre più profondo. Campagna è un paesino dell’entroterra salernitana, che si affaccia tra la piana del Sele,  la Costiera Amalfitana e la Costiera Cilentana. È orgoglioso delle umili origini della sua famiglia. Settimo di otto figli, riflette che i fratelli più grandi sono stati meno fortunati di lui.

Famiglia semplice di grandi lavoratori e operai i suoi genitori. Ci ricorda che la mamma per mandare avanti la famiglia si impegnava in lavori, come artigiana sarta. La vita, dunque, è stata dura per il piccolo Maurizio, che poi mai in itinere si è fatto sopraffare dalle insidie. Le difficoltà di mantenersi agli studi negli anni non lo hanno in nessun modo profligato, anzi lo hanno incoraggiato a trovare un posto di eccellenza nella società. Uomo di immenso spessore culturale, si laurea in Pedagogia. Attualmente insegna Lettere alle scuole medie dell’Istituto comprensivo “Jacopo Sannazzaro”, Oliveto-Citro, a pochi km da lui. Gli studi storico- antropologici iniziano da ricercatore all’Università di Salerno, come Docente a contratto.  Essi hanno contribuito molto sul suo futuro.

Maurizio rammenta che in principio, per mantenersi all’Università svolgeva piccole miniature, ricerche di carattere araldiche, che gli hanno consentito di proseguire indagini professionali più approfondite ed apprezzate. La Laurea in Paleografia Diplomatica gli ha permesso di studiare documenti, che vanno dai primi secoli a. C., fino all’Umanistica, circa 1000 anni. Da qui la possibilità di ricerche di prima mano negli archivi non solo italiani, ma anche Europei, Francia e Spagna.

È autore di miniature abbastanza importanti per la costiera amalfitana; per citarne qualcuna quella di Positano. Facendo un flash- back nel passato, ci confessa il suo desiderio innato del sapere storico. Era curioso già da bambino di osservare i palazzi antichi della sua cittadina; le chiese che, prima del terremoto del 1980, presentavano l’aspetto originario, che, addirittura, possedevano affreschi all’interno. Veniva attratto dall’odore del  lezzo causato dalla cera che si scioglieva, oppure dall’aspetto antropologico delle processioni. Dopo vari studi scopre che Il suo paese, Campagna, era stata la capitale della Famiglia Grimaldi. In realtà non sembrava così, perché lo storico di riferimento non aveva avuto languide parole nei loro confronti. Scettico sulla veridicità delle informazioni, attraverso alcuni studiosi del Principato di Monaco, perlustra in maniera analitica e scientifica i Grimaldi e scopre la vera storia.

Sono molti i legami di Campagna con i futuri Principi, non solo dal punto amministrativo, ma anche personale, nonché l’arte, la cultura. I Grimaldi si ricollegano al 1532, all’imperatore Carlo V d’Asbugo. A lui viene concessa, come re di Spagna e re di Napoli, una donazione per aver appoggiato la politica spagnola, durante le lotte per il predominio del regno di Napoli. Ciò quando la Spagna lottava contro la Francia. I Grimaldi, togliendo l’alleanza ai francesi, appoggiarono quella spagnola, prendendo questo presidio molto importante, la “signoria” di Monaco, che era allora solamente una “signoria”. Grazie a questo titolo di Marchesi di Campagna, poi hanno aggiunto anche il titolo di Principi di Monaco.

Il Prof. Ulino  ha fatto delle scoperte,  attraverso alleanze, anche dal punto di vista artistico, all’interno di un castello di Bardi, provincia di Parma. Il primo ad avere il titolo di Marchese di Campagna fu Onorato I, il quale era di minorità. Questi venne aiutato da parenti molto importanti, Stefano Grimaldi, detto anche il Governatore, perché era sostanzialmente lui che governava Monaco e Campagna. Crescendo Onorato I fu “Signore” di Monaco e non “Principe”. Si dovette aspettare Onorato II per il titolo di “Principe” . Nel 1612 il titolo venne aggiunto nella cancelleria di Monaco e nel 1633 in quella spagnola.  Era divenuto più grande ed influente il Principato di Monaco in un periodo molto particolare. In quel periodo cominciarono nuove trattative con la Francia, ma non potendo più accettare le richieste della Spagna, sul governo di Monaco,  furono costretti a lasciare il marchesato di Campagna e l’alleanza Spagnola. Nel 1641 accettarono quella francese del Re Sole, Luigi XIV, il quale offrì loro tanti onori e titoli in più, che ancora oggi detengono i principi di Monaco. Visitando il palazzo di Monaco, si può assistere a tutte queste testimonianze. Dopo un excursus sulle origini dei Grimaldi e la cittadina di Campagna, Maurizio ci propone la conoscenza dei suoi contatti più forti con la famiglia. I primi iniziano nel 1997 con la visita del Principe Alberto a Campagna; in seguito viene ospitato con il sindaco di allora, Gerardo Rago, e una piccola rappresentanza a Monaco.  I contatti sono continuati nel 1992 con il sindaco Gelsomino Guarnieri. Il primo incontro è avvenuto in occasione dell’ insediamento dei Grimaldi sulla Rocca di Monaco. Da allora i collegamenti si sono susseguiti e divenuti fortemente validi sia per la cultura, per il turismo ed anche per l’economia. Sempre più solidi gli incontri dello studioso con il Principe Alberto di Monaco. Per lo studio dei Grimaldi altri incontri in Francia, nel Principato, ed anche a Rimini, in occasione dei 100 anni, dalla nascita del grande cineasta, in ricordo del regista Federico Fellini. L’ultimo incontro è avvenuto con Alberto, insieme all’architetto e primo cittadino di Ripacandida, Giuseppe Sarcuro. Ritornando a Campagna, visitando un palazzo, si traccia una famiglia di rilievo, presente negli avvenimenti dei Principi di Monaco. Ulino rileva la semplicità straordinaria e disarmante del Principe Alberto. In seguito ha conseguito una grande onorificenza dallo stesso. È stato, infatti, denominato, Cavaliere della cultura del Principato di Monaco. Ulino si sente onorato, anche perché tutto ciò che fa, senza scopo di lucro, è soprattutto per la memoria storica e gloria del paese. Ha anche conosciuto, nel salone blu di Monaco, la Principessa Carolina, donna gentile e molto semplice. Ci riferisce di aver raggiunto la meta che si era prefisso, ma desidera continuare la sua ricerca, così  ogni giorno studia documentazioni del ‘500 e ‘ 600. Spende delle parole di grande valore per Il Prof. Azzara, Prof. Ordinario dell’Università di Salerno, che lo ha fortemente voluto come collaboratore. Deve molto anche ad un altro docente, che purtroppo non c’è più, Prof. Mazzetti.  Di recente all’importante Convegno di Menton in Francia, ha conosciuto Josephine Buscaglia Maietta, giornalista italoamericana, conduttrice della trasmissione Radiofonica Sabato italiano di Radio Hofstra University di New York. La giornalista si è interessata subito alle scoperte del bravo studioso campano, al connubio del ricercatore con i Grimaldi. L’italoamericana originaria di Castelvetrano ha intuito le grosse qualità dello storico Ulino, tanto da prenderne spunto e sponsorizzare in trasmissione il “Cavalier del Principato di Monaco“, insieme al Principe Alberto.  Maurizio la definisce intelligente e “donna di grande cuore”. Agli italoamericani e a tutti gli italiani all’estero vuol dire di essere orgogliosi della cultura italiana, linfa capace di aver tramandato la civiltà in tutto il mondo. Lo studioso per eccellenza, abitando nella zona di Paestum è orgoglioso di quella terra, culla della Magna Grecia. Il Prof. sottolinea che siamo stati noi italiani a infondere agli altri popoli il pensiero di Libertà e Democrazia.

Gli italiani in ogni parte della terra si sentono insieme una famiglia. È la famiglia che Maurizio Ulino adora più di tutte, la sua. È fiero di sua mogle e dei suoi due figli: Anastasia, attrice, iscritta all’Università “La Sapienza” di Roma, nella Facoltà di Scienze del Teatro e dello spettacolo. Dal 2 al 4 Dicembre Anastasia, bravissima attrice emergente, sarà  protagonista al TEATRO MARCONI  di Roma nello spettacolo, “DONNE AL PARLAMENTO”, tratto da Aristofane, diretto da Claudio Boccaccini. Il figlio maschio si chiama Leonardo, studente al 5’ anno delle superiori. Ha la passione per l’informatica, tanto che lo scorso anno ha vinto un premio in Europa. Il giovane si prefigge di raggiungere i suoi obiettivi futuri, studiando all’Università di Trento.

La nostra peculiare e interessante intervista con Maurizio Ulino termina con le sue belle parole: “Quando i sogni diventano realtà, non bisogna per forza essere ricchi economicamente, ma la ricchezza la fa la cultura”.

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