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l’Assessore Caruso sulla “Fondazione TaoArte”

Enzo Caruso
il sindaco De Luca per ben tre volte ha affrontato l’argomento in Consiglio comunale, dimostrando l’azione fallimentare di TaoArte ed il danno erariale cagionato al Comune di Messina

Sulla mancata permanenza di Messina nella Fondazione Tao-Arte giorno 10 abbiamo pubblicato una lettera critica dei Consiglieri comunali del Partito Democratico (VEDI),  oggi una puntuale ed articolata replica  dell’Assessore Enzo Caruso  che riportiamo integralmente:

 

“Al di là di ogni prospettiva di fama e prestigio che, nell’immaginario collettivo, Messina avrebbe potuto avere, contro l’evidenza dei fatti riferiti agli ultimi vent’anni, grazie alla sua permanenza tra i soci della Fondazione TaoArte, e alla decisione di fuoriuscita da parte della Giunta, a suo tempo motivata da una gestione fallimentare e non oculata della stessa Fondazione, è bene evidenziare per i poco informati che, il rimanere a far parte della Fondazione Taormina Arte, non si è mai configurato a titolo “non oneroso”; al contrario, la permanenza nella Fondazione era subordinata alla cessione da parte del Comune di un proprio immobile e di una cospicua quota in denaro finalizzate alla costituzione del fondo patrimoniale della Fondazione.

Proprio con tale obiettivo, in data 13/03/2020 la Fondazione Taormina Arte invitava, con la nota n. 54,  il Comune di  Messina, nella persona del Sindaco, ad individuare un bene da conferire al Fondo di Dotazione Indisponibile previsto dall’art. 5 comma 3 dello Statuto della Fondazione Taormina Arte Sicilia; ciò in quanto la precedente Amministrazione Accorinti, per conto del Comune di Messina e della Città Metropolitana, pur avendo individuato l’Ex Ospedale cosiddetto “Mandalari”, sito in Villaggio Ritiro Giostra, quale bene da conferire alla costituenda Fondazione Taormina Arte (Delibera di Giunta n. 748 del 15/12/2015 reiterata con Delibera di Giunta n. 330 del 18/05/2017), non aveva mai provveduto a concludere il procedimento di conferimento del bene di competenza del Consiglio Comunale.

Questa Giunta Comunale ha deciso invece di non privare il patrimonio comunale di un proprio immobile, a fronte dell’irrilevante riscontro che, negli ultimi anni, Messina ha avuto ai fini della promozione della propria immagine, come socio della Fondazione Tao Arte, notevolmente “sbilanciata” in favore di quella di Taormina.

Si rammenta che con la Delibera n. 645 del 30/11/2018 e successivamente con la Delibera n. 772 del 1/12/19, l‘Amministrazione Comunale aveva già manifestato con chiara evidenza la volontà di recedere dalla Fondazione Taormina Arte, e quindi non interessata a portare a termine il procedimento non completato dalla precedente Amministrazione.

Ciò nonostante, con nota n. 54 del 13/03/2020, il Commissario Straordinario Dott. Bernardo Campo invitava il Comune di Messina a completare l’iter per la individuazione e il conferimento del bene immobile da parte del Comune di Messina, pur essendo ormai manifesta la volontà della Giunta di non volere permanere nella detta Fondazione.

Vale la pena però evidenziare che la suddetta nota del Commissario Campo è stata indirizzata anche al Presidente del Consiglio Comunale, il quale, nella qualità di rappresentante dell’organo consiliare (che, con Delibere di Consiglio Comunale del marzo 2019 e n.576 del 3/12/2019, aveva manifestato per ben due volte la volontà di rimanere nella Fondazione Taormina Arte), avrebbe potuto impostare un apposito atto, nell’ambito dei poteri di iniziativa della presentazione delle proposte di Consiglio (spettanti anche al singolo Consigliere, come anche ai Gruppi Consiliari) e, accogliendo l’invito del Commissario della Fondazione, in rispetto alla volontà espressa dall’organo consiliare, avrebbe conseguentemente potuto invitare gli uffici a predisporre gli atti necessari per la presentazione in Consiglio Comunale di una proposta di delibera avente ad oggetto l’individuazione e il conferimento alla Fondazione di un bene appartenente al patrimonio immobiliare del Comune di Messina.

Ma tutto ciò non è avvenuto, avendo ancora una volta il Consiglio Comunale preferito ribaltare le proprie scelte sulla Giunta Comunale, pretendendo di addossare in capo alla stessa il peso delle  responsabilità, che invece competono esclusivamente al Consiglio comunale.

Pertanto, in assenza di un atto di conferimento,  con nota prot. n. 86 del 27/04/2020, ai sensi degli artt. 6 e 7 della legge 241/90, la Fondazione Taormina Arte ha avviato la procedura di revoca della partecipazione del Comune di Messina dalla Fondazione.

Anche questa nota era indirizzata, non solo al Presidente del Consiglio Comunale, ma a tutti i Consiglieri Comunali, i quali hanno potuto leggere dell’avvio del procedimento di revoca riguardante la fuoriuscita del Comune di Messina dalla compagine, a causa del mancato conferimento del bene immobiliare.

Poiché la Giunta non era chiaramente interessata a interrompere il procedimento di revoca e di fuoriuscita del Comune dalla Fondazione, si ribadisce che i Consiglieri, che adesso lamentano di essere rimasti inascoltati, avrebbero potuto e dovuto farsi promotori di una proposta di delibera per il conferimento del bene immobile a supporto della loro contraria volontà alla fuoriuscita.

Ancora una volta, si ribadisce che i singoli Consiglieri, come anche i Gruppi Consiliari sono, ai sensi dello Statuto Comunale vigente,  titolari del potere di iniziativa delle proposte  di Consiglio Comunale.

Pertanto è stata l’inerzia del Consiglio Comunale, come anche dei singoli Consiglieri, nel non concretizzare la propria volontà di rimanere all’interno della compagine della Fondazione attraverso la predisposizione di una proposta di iniziativa di individuazione e del doveroso conferimento del bene alla Fondazione, a determinare la conclusione del procedimento avviato con la nota n. 86 del 27/04/2020.

Difatti, con Delibera n. 5 del 3/06/2020 del Commissario Straordinario della Fondazione Taormina Arte, è stata dichiarata l’esclusione ex art. 24 comma 3 dello Statuto della Fondazione del Comune di Messina dalla compagine fondativa della Fondazione Taormina Arte.

Dalla disamina dei fatti, è necessario a chi è debole di memoria ricorda che il sindaco De Luca per ben tre volte ha affrontato l’argomento in Consiglio comunale, dimostrando con numeri e riferimenti l’azione fallimentare di TaoArte ed il danno erariale cagionato al Comune di Messina, (ivi inclusa la visita del Dalai Lama, pagata alla fine dai contribuenti messinesi). Mi si riferisce, a tal proposito, che nessun consigliere comunale è stato in grado di replicare al sindaco De Luca ed ora, per ovvia carenza di seri argomenti, si ripropongo argomenti ormai archiviati, ma che denotano ancora qualche interesse lobbistico. Si potrebbe pensare che possa essere anche questa la ragione per la quale nessuno tra i consiglieri abbia voluto farsi promotore di una iniziativa consiliare!

In merito poi all’affermazione dei Consiglieri nel PD, secondo la quale il sottoscritto non sarebbe stato in grado di esporre una strategia alternativa all’uscita del Comune di Messina da TaoArte, si è omesso di rappresentare nel loro comunicato che nel mio intervento è stata largamente esposta la strategia dell’Amministrazione, che rivendica un ruolo strategico di Messina nel panorama culturale italiano e internazionale, anche con la costituzione di una Fondazione Comunale, cui affidare la gestione dei luoghi della Cultura di proprietà del Comune e l’organizzazione di eventi culturali di grande caratura; eventi capaci di riportare Messina al centro di una promozione d’immagine non più subordinata a Taormina, ma da Città Metropolitana, assoluta protagonista (e “non gregaria”!) del ruolo che le compete e merita, per la sua storia e per la sua posizione geografica e strategica, baricentro nel Mediterraneo e punto medio tra i poli turistici di Taormina e delle Isole eolie. “

  L’Assessore
Prof. Vincenzo Caruso

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