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Allarme femminicidi …..e il  numero cresce

femminicidi
Già 20 i femminicidi nel 2022: la lista delle donne uccise si allunga sempre di più.

Una scia di sangue che non tende a diminuire e anche nel 2022 i femminicidi continuano a rappresentare un cancro sociale endemico, l’ultimo a Samarate in provincia di Varese, dove un uomo ha ucciso a martellate moglie e figlia e ferito il figlio.

Qualche ora prima il corpo senza vita di Romina De Cesare solo 36 anni, uccisa con diverse coltellate in casa sua dal suo ex compagno.

Prima c’era stata Romina Vento, 44enne madre di due figli di 10 e 15 anni, trovata annegata nella sua auto nel fiume Adda a Fara Gera, in provincia di Bergamo, il suo  compagno avrebbe inscenato l’incidente per uccidere la donna.

Un report inaccettabile pubblicato dalle ricerche della polizia criminale e un allarme lanciato dagli organi competenti.

Purtroppo  il mese di maggio è iniziato in modo sempre più allarmante, : lunedì 2 maggio Alice Scagni esce per portare il cane a fare una passeggiata la sera, incontra il fratello con il quale inizia a discutere. Ma le parole al fratello non bastano, preferisce usare il coltello, e per la 34enne di Quinto, in provincia di Genova, mamma di un bimbo di 4 mesi, non c’è scampo: uccisa con 17 coltellate

Segue un altro delitto: la sera del 22 aprile Angela Avitabile, 62 anni, viene uccisa a Rimini dal marito convinto che la moglie avesse una relazione extraconiugale. L’uomo ha accoltellato la consorte sul pianerottolo dell’abitazione della figlia.

Questi solo gli ultimi degli efferati femminicidi di maggio che raccontano di una violenza inspiegata e che porta origini da ricercare molto attentamente per tentare di migliorare un fenomeno del quale non si riescono più a contenere i numeri.

E prima di maggio 17 femminicidi ad Aprile

Diciassette le morti, 17 femminicidi solo nel mese di aprile che si chiude con Sonia Solinas, trovata senza vita con delle profonde ferite alla gola a Dormelletto, in provincia di Novara. Ad ucciderla il marito, il barista di 49 anni Filippo Ferrari che dopo il delitto si è tolto la vita lanciandosi da un ponte.

Nove le vittime di marzo: Anna Borsa, 30enne uccisa con un colpo di pistola alla testa nel salone da parrucchiere in cui lavorava a Pontecagnano Faiano, in provincia di Salerno. Vincenza Ribecco, uccisa l’8 marzo a San Leonardo di Cutro, in provincia di Crotone, da marito con cui c’era un passato turbolento, che le ha sparato attraverso la porta-finestra. 

E ancora Anastasiia Bondarenko morta carbonizzata in un appartamento di Napoli, delitto per cui è stato fermato il compagno. 

Troppi i femminicidi in Italia e 

quello che accanto al dolore  resta è il sorriso pulito stampato su delle fotografie delle vittime 

e quel retrogusto amaro ,cattivo, per quella giustizia ,assonnata ,sempre più spesso intorpidita, inerme .Una giustizia che avrebbe potuto prevenire a volte …non sottovalutare troppo spesso,potendo magari evitare che tante donne consapevolmente sole perdessero la loro giovale vita per mano di quello’ orco che ancora qualcuno ha il coraggio di chiamare “uomo.”

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