Un rigore, che lascia molti dubbi, rilancia l’Inter nella corsa scudetto.
I bianconeri, dopo la sconfitta di ieri dell’Atalanta, consolidano comunque la quarta posizione.
Dopo due mesi di astinenza, l’Inter torna a vincere e lo fa nella partita più sentita. Un calcio di rigore trasformato dal turco ex Milan decide un derby d’Italia molto nervoso. È la Juve tuttavia a dettare i tempi di gioco (anche se in maniera confusionaria) e a rendersi più pericolosa, la squadra di Inzaghi subisce senza costruire, brava solo a mantenere il gol di vantaggio maturato allo scadere della prima frazione di gioco.
Che fosse una partita complicata lo si era visto già dai primi minuti: pronti via e subito cartellino giallo per Lautaro Martinez che scalcia Locatelli. Il rigore a fine primo tempo concesso per l’Inter da Irrati è incomprensibile: presunto fallo di Morata su Dumfries, che accentua la caduta platealmente. Calhanoglu si incarica della battuta ma Szczesny respinge. A questo punto l’arbitro decide di far ribattere il rigore perché De Ligt era entrato in area prima del tiro.
Si va negli spogliatoi col vantaggio degli ospiti.
Il secondo tempo non cambia la storia della gara, nonostante la generosità degli uomini di Allegri. Vlahovic ci prova due volte ma è impreciso in entrambe le occasioni. L’occasione più nitida capita nei piedi di Zakaria, subentrato al posto di Locatelli, che centra un palo clamoroso. Sempre su Zakaria, fallo di Bastoni non segnalato da Irrati che avrebbe potuto provocare un calcio di rigore.
La partita finisce così, con i nerazzurri a -3 dalla vetta e con una partita ancora da recuperare; i bianconeri chiudono una serie positiva di 16 risultati utili consecutivi.