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Enrico Leonello, cantautore e poliziotto di origini sarde

Enrico Leonello
Nella vita svolge con orgoglio il lavoro di poliziotto. Fa per hobby il cantautore.

In arte Delèè: scoperta musicale per gli italoamericani

Parlare con Enrico Leonello è come chiacchierare con un vecchio amico, incontrato dopo anni. Nell’intervista nessun imbarazzo così, dopo il consenso di registrazione, inizia il nostro piacevole colloquio. Sembra un’artista navigato; giovane semplice, senza grilli per la testa. Ha un carattere tenace, consapevole del suo format musicale, insomma, un artista che sà il fatto suo. Il suo stile denota una precisione, che scaturisce dallo studio della parola e del linguaggio ricercato, ma limpido.

Nella vita svolge con orgoglio il lavoro di poliziotto. Fa per hobby il cantautore. Ostenta di avere due bellissime figlie: Desiree e Letizia, di 16 e 7 anni, la gioia della sua vita. Dalle loro iniziali nasce, per Enrico, il nome d’arte Delèè. Questo bel ragazzo sardo, dallo sguardo profondo e sincero, dimostra caparbietà e voglia di farsi conoscere dal grande pubblico italiano e mondiale.  L’artista è nativo di Cagliari, dove è stato per 12 anni, in un paese che si chiama Capoterra, provincia di Cagliari. In seguito i genitori hanno scelto di dare a Delèè un’opportunità di vita. Dice che, essendo la Sardegna un’isola,  sarebbe stato più complicato il futuro. La mamma Abruzzese, di Chieti, in comune accordo con il marito, ha ritenuto opportuno che la famiglia si trasferisse in Abruzzo per prospettive migliori. Deléé suole ricordare, infatti, che il fratello maggiore,  Michele, è diventato un Disegnatore automobilistico di fama mondiale. Sostiene che approva pienamente la decisione del cambiamento di vita, in quanto i contatti con le metropoli, Roma e Milano, sono sicuramente più facili.  Delèè ha scelto di essere poliziotto come il papà, che ora è in pensione. Vive a Cepagatti, in Provincia di Pescara, un ridente paesino, sopra le colline abruzzesi, dove vengono coltivati olio e vino.

 

Dal punto di vista artistico afferma di essere “esploso” nel 2020, ut ex his verbis(come dalle sue parole), per una canzone intitolata “Resta qui”. Il testo parla di una ragazza, Chiara Giuntoli, che purtroppo non c’è più, morta nel giugno del 2020. Un giorno, vedendo il video di fanpage, dove Edoardo Parisi, il ragazzo di Chiara postava un video di dominio pubblico, visibile su YouTube, ha trovato il suo ego: dedicarle una canzone. Nel video il ragazzo entrava in ospedale. Edoardo andava a trovare la sua ragazza  per farle la proposta di matrimonio. Chiara, purtroppo, moriva dopo due giorni. Sogni infranti, un tragico finale e una vita strappata. “Di getto o di pancia”, si cita testuale, Delèè scrive il testo. Ha un successo enorme per un cantante sconosciuto. C’è da dire che, oltre ad essere un cantante, è autore e compositore. Suona anche la chitarra e scrive le musiche. Per gli arrangiamenti si serve di importanti compositori. Per il brano “Resta qui” si è avvalso di un compositore di straordinaria bravura, il tenore Piero Mazzocchetti. Quest’ultimo famoso in tutto il mondo, considerato l’erede di Luciano Pavarotti, è abruzzese come Delèè. Per il successo ottenuto con la canzone, varie testate come Fanpage, L’Unione sarda, gli hanno dedicato dei bellissimi articoli. Ospite in molte radio e tv, ha ricevuto consensi anche in Toscana ed ha girato in lungo e in largo diverse città. Dal 2020, dopo il grande successo di “Vita”, testo considerato un inno alla vita, ha scritto 24 brani pubblicati, con una media di 7/8.000 telespettatori mensili su Spotify. Riusciamo ad ascoltare “Resta qui” e “Vita”. Bellissimo testo, significativo, ricco di polisemia. Dall’analisi testuale, assonanze e consonanze, si alternano con dolcezza. Rime alternate e figure retoriche fanno da sfondo ad uno scenario sognante, ma piacevolmente reale. Nel ritornello la sua bella voce graffiata è un inno universale. Un grande talento. È orgoglioso di avere una bella percentuale di gradimento dai paesi dell’America Latina e dall’America, New York, Chicago, Dallas e Miami in Florida. Per il suo profilo Instagram conta circa 60.000 persone che lo seguono. Ultimamente ha anche iniziato a fare delle Cover di brani famosi italianizzati. Ha fatto delle videoclip all’interno del Teatro Marrucino di Chieti, uno dei più belli ed antichi teatri d’Europa, con la cover in italiano di My Way, di Frank Sinatra. Sono nate anche Cover di canzoni latino-americane in spagnolo, tradotte in italiano. Lo stile latino-americano ha un sound allegro, leggero, che affascina e dona giovialità. I suoi inediti, precisa, trattano, tuttavia, temi sociali, di una certa serietà. Si rivela sempre più nell’intervista; bello il suo brano dal titolo “Per sempre”, sull’amore tra genitori e figli, poi “Siria guerra”, sulla guerra in Siria. Ha scritto canzoni sul bullismo e Cyberbullismo, con un protagonista d’eccezione Luigi Busà, campione olimpico di Karatè, medaglia d’oro a Tokyo. È testimonial di due Associazioni Aics, Cyberbullismo, Amici dei bambini. Parla del suo lavoro in Polizia, che nella vita giornaliera va affrontato con uno spirito di caparbietà e abnegazione, con tanto cervello, intelligenza e amor proprio. È come una confessione l’affermazione che il poliziotto è una creatura che tutti i giorni affronta momenti problematici della vita. Temi usuali, furti, violenze, omicidi, tuttavia, tornando a casa, deve mettere ogni situazione dentro uno scatolone e dare il giusto valore alla famiglia.

Si sente di ringraziare i suoi genitori, fortemente la sua cara mamma, che negli ultimi dodici mesi ha lottato come una leonessa contro una malattia grave. Dopo un trapianto di midollo la mamma si è ripresa, combattendo con forza e dignità. Per lei il giovane Delèè ha scritto moltissimo, esprimendo tutto il suo amore per la persona che gli ha dato la vita. Ci racconta che il 1 ottobre 2022 riceverà un premio, “Premio Bontà 2022” a Milano, per aver scritto una canzone per un prete che combatte la ‘Ndrangheta a Roma. Il prete  è Don Antonio Coluccia, il sacerdote eroe di San Basilio, denominato “poliziotto ad Honorem”. Delèè è stato uno degli angeli custodi  della scorta del Don. È fiero di essergli stato al fianco e di averlo difeso in momenti difficili, insieme ai suoi colleghi della scorta. Volgiamo lo sguardo ai suoi successi recenti. Per un amico comune ha conosciuto la Giornalista, Cav. Josephine Buscaglia Maietta, conduttrice della trasmissione “Sabato italiano” di Radio Hofstra University di New York, che ogni sabato sponsorizza in America le canzoni di Delèè. Bellissimo il brano ”Mamma”, divulgato in tutto il mondo, dall’Europa all’Australia, dalla Regina del più importante programma radiofonico di New York. È un  impetuoso richiamo all’amore materno e punto di richiamo per ogni tempesta. Il pubblico lo ha potuto ascoltare in occasione del giorno 8 maggio 2022, per la festa della mamma. Si ritiene uno struggente afflato e desiderio  d’amore e dolore per la sofferenza di colei, che è la “donna” più importante, insieme alle figlie Desiree e Letizia, per l’artista emergente. Agli italoamericani vuole dire di essere fieri di essere italiani, di portare il tricolore nel cuore sempre.

 L’intervista con Enrico Leonello si conclude con una frase sulla pace, tratta da una sua canzone: “la guerra è dolore, la guerra è una mamma impaurita, la guerra è un padre che muore, la guerra è un bambino seduto, che abbraccia un pupazzo e prega il Signore”.

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