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I numeri sul gioco in Sicilia

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La provincia con la spesa maggiore è quella di Palermo

Negli ultimi due anni, una regione d’Italia è stata più di altre un punto di riferimento per il gioco online: la Sicilia. I siciliani hanno aperto la strada alla transizione tra il gioco fisico e virtuale, guidando la nazione in particolar modo in termini di spesa. Ma diamo un’occhiata più da vicino ai numeri e alle statistiche che si possono definire uno sviluppo destinato a durare per un po’. Nel 2019 l’Ufficio delle Dogane e dei Monopoli, l’agenzia preposta al monitoraggio e all’analisi del mercato italiano dei giochi, ha pubblicato il suo tradizionale libro blu per il suddetto settore. Il fatto più divertente che è emerso è che i siciliani sono le uniche persone nel paese che preferiscono una piattaforma di casinò online a quello fisico, nonostante anni di chiacchiere sui casinò dell’isola.

In quell’anno, ogni residente dell’isola ha investito in media 1.837 euro in giochi e lotterie. Di questi, 926 euro sono stati spesi per piattaforme online, mentre gli altri 911 euro sono stati versati per giochi fisici. A prima vista, questo può sembrare un dato importante, ma in realtà non lo è, soprattutto se confrontato con le statistiche di altre regioni. In Abruzzo la spesa media per il gioco d’azzardo è di 2.213 euro all’anno, solo un terzo di questo finisce online. Questa percentuale è simile alle altre regioni con la spesa più elevata, ovvero Campania (2.167 euro ciascuna), Lazio (1.979) e Lombardia (1.906). L’unica regione che si avvicina alla percentuale della Sicilia è la Calabria, che rappresenta il 40% della spesa online. Tra i giochi più popolari in Sicilia, tra bingo e scommesse sportive, spiccano i casinò online con innovazioni tecnologiche che danno vita al gioco dal vivo, oltre a bonus e a promozioni sempre più personalizzate.

Anche il gioco online ha continuato a vivere una fase di crescita nei primi 4 mesi del 2020. Ad aprile di quell’anno il fatturato complessivo della Sicilia era solo dietro a Lombardia, Lazio, Campania ed Emilia Romagna. La maggior parte degli italiani e dei siciliani a cui interessa giocare ha un’età compresa tra i 30 e i 50 anni, perlomeno secondo quanto riportato dal rapporto dell’Agimeg. Gli uomini continuano a prediligere i giochi di carte come il Texas Hold’em e il blackjack, mentre le donne preferiscono le slot machine e la roulette. Questo trend di crescita è proseguito anche nei restanti otto mesi del 2020. Per tutto l’anno la Sicilia ha speso rispettivamente 7 miliardi di euro e 508 milioni di euro in partite, quasi 5 miliardi di questi sono arrivati ​​dal web.

La provincia con la spesa maggiore è quella di Palermo, rispettivamente con 1 miliardo e 400 milioni di euro. Dopo Catania, con 1 miliardo di dollari e 49 milioni di dollari spesi in piattaforme telematiche, Messina ha speso 723 milioni di dollari.
Uno dei fenomeni più interessanti degli ultimi anni ha influito in modo decisivo sulla spesa: il mobile gaming. L’Italia è il mercato europeo dove si gioca di più dallo schermo del proprio smartphone o tablet. Nel 2020, il settore ha generato entrate per circa 1,7 miliardi di euro, ovvero un aumento del 10,6% in un anno. Siamo ancora lontani dai 42 miliardi della Cina, ma nel nostro Paese questo trend non sembra volersi fermare. Molto alta è anche la percentuale di mobile gamer: in Italia rappresentano il 24% dell’intera audience, mentre nel resto d’Europa rimane al 16%.

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