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La Consulta giovanile di Messina

Calabrò-Russo_MessinaWebTv_Politica
Dai consiglieri comunale PD Felice Calabrò ed Antonella Russo riceviamo e pubblichiamo:

“ E’ stata approvata oggi pomeriggio — come se fosse la prima istituzione della Consulta giovanile, quando  invece  il  relativo  regolamento  era  stato  votato  dal  Consiglio  comunale  lo  scorso  13 settembre 2021 –– la proposta di delibera che approva, per l’appunto, il Regolamento per Consulta giovanile della Città di Messina.

Peraltro, la modifica al regolamento precedente, che si è sentito il bisogno di cambiare dopo un solo anno, senza che invece sia stato messo in condizioni di essere operativo, non ha fatto altro che peggiorare il precedente atto. Come gruppo del PD abbiamo tentato  di  restituire  dignità  alla  Consulta  giovanile,  ma  senza  risultato,  visti  i  numeri  da maggioranza bulgara che la giunta Basile vanta in Aula. Abbiamo tentato di eliminare l’ingerenza dell’amministrazione  comunale  nell’attività  della  Consulta,  davanti  al  tentativo  iniziale  che addirittura anche il Sindaco e l’assessore al ramo fossero inseriti in seno all’organismo, ma non ci siamo riusciti; con la conseguenza che ci sarà un rappresentante dell’Istituzione comunale tra i giovani partecipanti della Consulta, e questo minerà certamente la libertà e l’autonomia della Consulta stessa.

Abbiamo anche cercato di impedire che a giovani dai 16 ai 26 anni, sol perché appartenenti a movimenti politici, fosse inibito l’accesso a questo istituto di partecipazione popolare, ma anche questo emendamento, come il primo, è stato bocciato. Abbiamo, infine, tentato di dare dignità alla   Consulta,   quale   importante   strumento   di   iniziativa   giovanile,   cercando   di   istituire l’obbligatorietà, pur se non vincolante, del parere della Consulta nell’attuazione delle politiche giovanili del Comune, ma anche questo ulteriore emendamento ci è stato bocciato.

Siamo stati costretti, quindi, a votare negativamente una modifica peggiorativa del precedente regolamento istitutivo della Consulta giovanile, perché è stato approvato uno strumento che – di fatto   –   non   garantisce   la   libertà,   l’autonomia,   e   l’autorevolezza   ad   uno   strumento   di partecipazione dei giovani alle scelte amministrative della città. Poi non lamentiamoci se i nostri ragazzi non si sentono adeguatamente presi in considerazione e se giustamente bollano la politica (quella con la p minuscola) altro e diverso da loro. Oggi è stato negato ai giovani messinesi di potersi avvalere di un vero strumento che porti la loro voce nel Palazzo. Altra occasione sprecata…”

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