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La Festa di Sant’Agata ai tempi del Covid

CT-S.Agata
Le celebrazioni per la celeste patrona di Catania subiranno quest’anno delle limitazioni a causa dell’emergenza da Covid-19

Le celebrazioni per la celeste patrona di Catania subiranno quest’anno delle limitazioni a causa dell’emergenza da Covid-19, che in Sicilia sembra ancora tutt’altro che scemare.

Verranno infatti sospese tutte le attività esterne con riferimento al giro interno ed esterno, alla processione delle candelore, ai fuochi d’artificio, alla folla che riempie strade e piazze al seguito del fercolo argenteo del XVI secolo che raffigura la santa martire catanese.

Al riguardo una nota dell’Arcidiocesi fa ulteriore chiarezza sulle attività consentite ai fedeli a cominciare dalla vestizione e benedizione del “sacco” votivo fino all’offerta della cera e dei fiori.
Inoltre sarà permessa la diretta televisiva gratuita alle molte emittenti private che si faranno carico di garantire il servizio consentendo a tutti la partecipazione alle celebrazioni liturgiche anche da casa.

Al riguardo il parroco della Cattedrale Barbaro Scionti ha invitato tutti al raccoglimento e a vivere con intensità la prossima festività, “coltivando la fede nelle nostre case e accendendo un cero rosso davanti all’immagine di Sant’Agata, segno della luce del Cristo risorto che ce l’ha donata […]”.

L’Ufficio delle comunicazioni sociali dell’Arcidiocesi comunica inoltre che la Cattedrale rimarrà̀ chiusa il 3, 4 e 5 febbraio, ed il pomeriggio del 12 febbraio; ricordando altresì̀ che invece sarà̀ aperta ogni giorno dalle ore 9,00 alle ore 12,00 e dalle ore 16,30 alle ore 19,00.

In merito alla Festa di Sant’Agata, quest’anno in piena emergenza da coronavirus è giunta anche una nota dell’assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza, il quale ha teso a precisare che “La Regione Siciliana non è mai intervenuta sulla organizzazione della Festa di Sant’Agata, non avendone alcuna competenza sotto ogni profilo. Come è noto, le misure per la tutela dell’ordine pubblico e per garantire il rispetto di qualsiasi ordinanza ministeriale o locale competono esclusivamente alle autorità prefettizie ed è ovvio che l’organizzazione liturgica sia di competenza dell’Arcidiocesi di Catania […]”.

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