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La Madonnina che piange a Giampilieri di Pina Micali, l’umile veggente

giampilieri
Giampilieri Marina, nome che deriva da Giovanni Piliero, antico proprietario terriero, è una frazione costiera del comune di Messina

Giampilieri Marina, nome che deriva da Giovanni Piliero, antico proprietario terriero della zona, è una frazione costiera della I circoscrizione del comune di Messina. Ha circa 1.200 abitanti ed è situata approssimativamente a 4,65 metri sul livello del mare che si affaccia sullo Ionio. Il paese un tempo era un piccolo borgo, abitato principalmente da pescatori.

L’economia si basava sulla pesca e sull’agricoltura, che nutriva l’industria manifatturiera. Lo sviluppo del paese si accentuò nel XIX secolo, quando fu spopolato dalle invasioni barbariche e dalla malaria. Nei primi del ‘900 sorsero attività commerciali, indispensabili occupazioni del piccolo borgo. L’economia del paese, supportata dalla rete ferroviaria e ferry-boat consentì l’esportazione dei limoni. La stazione tranviaria fu costruita dopo il terremoto del 1908, con capolinea a Giampilieri Marina.

Il patrono del paese è San Mauro con l’omonima chiesa. Interessante il dipinto della Madonna della Pietà, con la leggenda che racconta che un soldato spagnolo, in procinto di rubare il dipinto tirò un colpo di lancia all’immagine che iniziò a sanguinare. Per bloccare quel sangue il soldato mise della calce, oggi ancora visibile. Di particolare fattura la statua della Madonna del Carmelo, festeggiata il 16 luglio, con la tradizionale processione nel paese. Oggi Giampilieri Marina ha subìto la progressiva crisi dell’industria manifatturiera ed ha un’economia “moderna”. Gode attualmente di un turismo estivo. Tanta gente su spiagge affollate e mare pulito dalle acque fresche. Luoghi di “riunione” tipici, la piazza, che sorge dove un tempo si trovava la stazione tranviaria, mentre adesso meta d’incontro dei giovani. Giampilieri è nota anche per gli squisiti coni delle sue gelaterie e per i circoli sportivi, centri di svago per giovani ed anziani. Gente cordiale, affettuosa e generosa, fiera dello splendido paesaggio siciliano. Da trentadue anni a questa parte, il paese siciliano è noto in tutto il mondo per un evento mistico, pieno di mistero.

Nella casetta della famiglia Micali di Giampilieri Marina ha cominciato a lacrimare una piccola statuetta di bronzo raffigurante Gesù. In seguito anche altre statuette. La sostanza sgorgata e ritenuta lacrimazione, si è a volte persino tramutata in sangue. Sembrerebbe che il personaggio prescelto dalla mano divina per testimoniare tali eventi sia proprio la padrona di casa, la signora Pina Micali, che da qualche giorno ha raggiunto il Paradiso nel silenzio. Sono passati tanti anni da quel lontano ‘89. La Madonna delle lacrime l’avrebbe scelta come testimone per trasmettere i suoi messaggi all’umanità, prima attraverso locuzioni interiori, poi visioni di Gesù e dal 1993 anche visioni della Madonna. Denominata la “veggente” di Giampilieri, Pina era una donna semplice, gentile con tutti. La sua vita è cambiata il 21 ottobre del 1989. Da allora la lacrimazione dell’immagine del “Santo volto” di Gesù, discusso, polemizzato, ha attirato folle di curiosi, scettici e fedeli. Chi l’ha conosciuta ha intravisto una donna non abituata, confusa, sbigottita, stordita dai riflettori delle telecamere delle tv locali e nazionali. Pina era fuori dal suo mondo semplice di paese, legata alla fede per la Vergine. Le lacrime analizzate sembrerebbero risultate lacrime umane. Grande mistero! Il 27 marzo 1990, alla vigilia della Pasqua, le lacrime del volto di Cristo si trasformarono in sangue. Di seguito cominciò a lacrimare anche la statua della Madonna. Da quel momento, tutte le statue versano lacrime o sangue, con fenomeni mistici.

Così quella casa è divenuta meta di pellegrinaggi, definita, Centro di spiritualità. Per volere della Madonnina di Giampilieri, come affermava la mistica è stata costruita una cappella con presunti casi di guarigioni che scientificamente risulterebbero inspiegabili. Ci sono da ricordare le croci e i messaggi anche in aramaico formatisi sui muri della stanza delle lacrime. La Chiesa ufficiale ha tenuto sempre le distanze e prudenza senza pronunziarsi. Molti sono i sacerdoti, cardinali e vescovi che si sono recati dalla Sig.ra Pina Micali, sostenendola, Padre Raimondo Giuseppe, Padre Giovanni Celi ed altri ecclesiastici. La donna umile, nei momenti di estasi, affermava quasi timidamente, di raccogliere i messaggi della Madonna, di alto valore teologico per una che aveva studiato fino alla 5’ elementare. Certo è che, forse, la sua missione era di diffonderli per il bene dell’umanità. La Micali è stata considerata da molti veggente, per i più scettici e non credenti solo frutto di fantasia. Tanti hanno visto il cotone bianco, messo a disposizione per i pellegrini imbevuto delle lacrime della Madonnina, contenere improvvisamente un segno di croce. Intervistando un siciliano emigrato a Milano, Antonino Belfiore, si percepisce l’emozione nel ricordo di quell’estate del ‘92, in cui con la moglie Antonietta si recò come tanti altri a visitare la Madonnina. Entrato in casa di Pina prese un batuffolo di cotone, che strofinò sulla statua che lacrimava. Uscito fuori, dopo 10 minuti avvertì un forte profumo di fiori e guardando il cotone si accorse di una macchia di sangue, che allargandosi diveniva come un volto raffigurante Gesù. Anche la moglie qualche giorno più tardi si accorse che sul suo batuffolo era presente una macchietta scura a forma di cuore. Segno che ancora oggi sussiste e che tiene salda la fede dei coniugi Belfiore. Oggi a distanza di tanti anni Giampilieri è nota come il paese della Madonnina che piange.

Dall’Europa all’America i devoti la invocano per chiedere grazie e benefici, ma quel che conta è la preghiera del Rosario che la mistica Micali con forza ha sempre chiesto in nome di Maria. Si può concludere dicendo che vero o presunto il messaggio è chiaro, avere sempre fiducia nel Santo Rosario, unica arma per superare gli ostacoli della vita, soprattutto oggi, ancora in periodo di Coronavirus.

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