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La Sicilia dell’orrore

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La baby prostituta costretta a vendere il suo corpo da madre e sorella: 6 misure cautelari tra Agrigento e Palermo.

“-Che posso farci, purtroppo lei è egoista, pensa solo a se stessa”- queste le parole agghiacciantei della  mamma di fronte ai rifiuti della figlia a prostituirsi e alle richieste continue dei suoi clienti, anche loro arrestati.

Un film d’altri tempi, un’orrore inaccettabile che spezza il respiro e ci trascina fin giù nella profondità del degrado e di una povertà che non può giustificare uno squallore  e una tale perversione che si svolge sotto gli occhi di un’ indifferente e cieca società.

Siamo a Partinico (Palermo) in quel sud bagnato dal mare e bruciato dal sole cocente, quel sud che si dice da sempre porti rispetto alla donna,un rispetto che per un uomo siciliano è onore…..eppure Marinella ( La chiameremo così) ha solo 15 anni di trascurata bellezza e di emaciata magrezza.

Un racconto dell’orrore che si tinge dei colori del degrado palermitano e della trascuratezza dei servizi sociali.  La crudeltà del disagio sociale si svolgeva sotto gli occhi di un uomo che non era il padre naturale della bambina e sotto quelli dei tanti clienti consapevoli che la ragazzina non avesse più di 15 anni,indefferenti della gravissima situazione si passavano la parola con altri ” piccoli uomini” che avrebbero approfittato le volte a venire.

In certi casi gli uomini non pagavano direttamente alla donna ma estinguevano debiti che questa aveva maturato in giro per il paese .

Marinella a 15 anni è costretta a prostituirsi,-ABBIAMO FAME- si sente affermare dalla madre nelle intercettazioni telefoniche inverosimili,il contenuto delle frasi era tragicamente esplicito. 

Questi i fatti che lunedì scorso hanno portato all’esecuzione di sei misure cautelari nei confronti di clienti e familiari della minore con l’accusa di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione e di violenza sessuale su minore.

L’indagine, avviata nell’agosto 2021 e condotta fino al febbraio di quest’anno con l’ausilio di intercettazioni telefoniche, ha consentito ai militari dell’Arma, sotto la direzione della Procura Distrettuale di Palermo di smascherare questa vergognosa storia ai margini della dignità umana .

Ma il disgusto più grande è che era la stessa madre ad organizzare gli incontri per pagarsi la spesa o i debiti che aveva contratto.

Quando la piccola si rifiutava la donna le faceva notare il suo disprezzo etichettandola come “egoista”.

Tutto normale per loro dato che la stessa madre e la sorella di 18 anni si prostituivano, ora sono entrambe in carcere.

Vorremmo poter comprendere questa “madre” con quel sentimento di “pietas umana”che ogni donna meriterebbe,ma stentiamo a trovare parole di giustificazione verso di lei.

Avrebbe potuto vendere se stessa,ma credo che non tutte le donne disagiate e in uno stato di povertà,ormai sempre più dilagante,decidono di prostituirsi e ancor peggio di farlo fare alle proprie creature.-BENE L’ IMPORTANTE E CHE SEI RIMASTO CONTENTO –  diceva la madre  a uno dei clienti in una delle intercettazioni,come fosse stato un regalo,un pacco regalo,una bambola da scartare.

Nessuna fame e nessun disagio,nessun degrado e povertà possono giustificare il dolore e la vergogna di una ragazzina,venduta dalla madre e dalla sorella per una manciata di euro.

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