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L’ambizione climatica elemento essenziale del post-covid

Costa
Un anno cruciale per il Clima e l'Ambiente, il 2021, come ha annunciato in audizione il ministro dell’Ambiente Sergio Costa

Un anno cruciale per il Clima e l’Ambiente, il 2021, come ha annunciato in audizione il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, nella seduta comune delle commissioni Ambiente del Senato e della Camera.

Sono in programma, pur con l’incertezza dovuta al Covid-19, l’Assemblea della Nazioni Unite per l’Ambiente, la conferenza Onu sugli oceani, le tre Conferenze delle Parti delle tre convenzioni “figlie” della conferenza di Rio del 1992: quella sul cambiamento climatico (la Cop 26), quella sulla biodiversità (la Cop 15) e quella sulla desertificazione (la Cop 15 anche in questo caso).

Inoltre, come ha ricordato il Ministro, sono previsti il congresso dell’Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN), il summit delle Nazioni Unite sui sistemi alimentari e un summit sull’adattamento promosso dall’Olanda, “ma altre iniziative di primo piano è prevedibile che vengano lanciate nel corso dei mesi. Ricordo che, sempre quest’anno, prende avvio il decennio dell’Onu per il ripristino dell’ecosistema”.

Costa ha osservato che il nuovo scenario pandemico porta un elemento che inevitabilmente finirà sul tavolo della Youth4Climate, della pre-Cop e della Cop26: l’ambizione climatica dovrà  auspicabilmente diventare un elemento essenziale delle misure e dei piani per la ripresa post-Covid”.

La pre-Cop sarà ospitata a Milano dal 30 settembre al 2 ottobre. Lì, ha evidenziato il ministro, “puntiamo a portare, a livello di ministri, Paesi chiave come Cina, India, Brasile, Indonesia, Russia, Sud Africa, Arabia Saudita. Averli alla pre-Cop ci consentirebbe di giocare con efficacia e profitto il ruolo di ‘facilitatori’ della Cop vera e propria. Alcuni li ho incontrati, altri li incontrerò nelle prossime settimane, andando di persona, un segnale importante in questo momento difficile”. Tra l’altro, il ministro sarà in febbraio a Washington per incontrare l’omologo statunitense, una volta completata la formazione del nuovo governo Usa, “che assume una conformazione più favorevole dopo la dichiarazione del presidente eletto Biden di voler rientrare nell’accordo di Parigi, cosa che salutiamo con favore”.
Per quanto riguarda la Youth4Climate, Costa ha notato che “i temi che stanno emergendo sono i temi che fanno parte dell’agenda della Cop26: l’ambizione innanzitutto, che è peraltro la questione maggiormente sentita dalle giovani generazioni che ci spingono a fare di più e presto”. Inoltre, l’intuizione di saldare Youth4Climate alla pre-Cop finirà per dare maggior risalto a quest’ultima, che normalmente è un evento di proporzioni molto più contenute rispetto alla Cop vera e propria”.

Costa ha poi voluto segnalare la sottoscrizione, avvenuta nel dicembre scorso, di un accordo di cooperazione con la direttrice generale dell’Unesco, Audrey Azoulay, per dare vita a una task force internazionale per la difesa e la conservazione delle riserve naturali e degli ecosistemi, l’attuazione  del programma sperimentale Caschi Verdi per l’ambiente e lo sviluppo della prima rete di esperti altamente qualificati in campo ambientale. “Ci proponiamo di fare di questa rete di esperti – ha concluso il ministro – un ‘deliverable’, ossia un prodotto, della ministeriale Ambiente del G20 che terremo a Napoli il prossimo 22 luglio. Ne ho già parlato con la mia omologa francese, che mi ha assicurato di considerare con spirito favorevole l’adesione della Francia all’iniziativa. Ne parlerò anche con gli altri colleghi dei Paesi G20”.

Nel video l’audizione del Ministro Sergio Costa in Parlamento il 12 gennaio 2021 in Commissione congiunta Ambiente del Senato e della Camera.

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