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Le “Feluche”: storia, economia e turismo

Antonella Donato_MessinaWebTv_Società
Intervista ad Antonella Donato Presidente dell’Ass. pescatori feluche dello Stretto. Un’esperienza indimenticabile quella di salire a bordo di una delle quindici feluche dello Stretto di Messina, undici sono a Messina, due a Bagnara e due a Scilla.

Sono stato sulla feluca per intervistare l’unica donna che pratica questa tipo di pesca.

La pesca del pescespada nasce nello stretto di Messina quando gli antichi greci arrivarono nello Stretto e videro questi grandi pesci che nuotavano per molto tempo in superfice tanto da poter essere catturati con le lance, ecco perché chi sta sul ponte, oggi, si chiama “lanzaturi”.

I pescatori della zona vedendo questo tipo di pesca fecero delle grandi barche simili a quelle dei greci, ma non sapendo andare a vela le lasciavano ancorate sul posto, ed erano tre per posta, non potendo inseguire il pescespada era molto difficile pescarli.

Costruirono delle barche più strette ed agili per poterli inseguire, i luntri.

Con gli anni le barche da pesca del pescespada si sono evolute fino ad arrivare alle attuali feluche.

Ma come nei secoli scorsi tutte le feluche dello Stretto per pescare non usano nessuna tecnologia attuale.

Il pesce viene avvistato con l’occhio umano “du ‘ntitteri”, (così viene chiamato in dialetto la persona dell’equipaggio che sta dall’inizio alla fine su quella che viene chiamata antenna) e  viene arpionato o lanzato dal lungo ponte con un lungo e pesantissimo arpione. La feluca normalmente esce alle 06,00 e rientra alle 18,00-18,30.

U ntinneri” è anche colui che comanda la feluca, nel momento in cui avvista il pesce lo insegue ed avverte chi sta su ponte delle mosse del pesce e comunica la posizione, nel momento in cui chi sta sul ponte lo vede, è lui che decide come e quando “lanzarlo”.

Questa pesca è riconosciuta come un tipo di pesca sostenibile grazie metodo antico e senza alcuna tecnologia moderna.

Le due marinerie quella messinese e quella di Scilla lavorano in sinergia, dividendo in parti uguali le zone di pesca.

Da maggio a giugno i pesci sono per la maggior parte nel mare calabrese e nei mesi di luglio ed agosto in quello messinese. Le poste vengono sorteggiate e rispettate da entrambe le marinerie. Le zone vengono chiamate “poste” e vengono ripartite in egual misura tra tutte le feluche.

Questo tipo di pesca è un’attività artigianale tradizionale unica al mondo e si sta cercando di farla riconoscere dall’UNESCO.

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