E’ stata una notte senza stelle, per il Messina, quella di ieri al “Franco Scoglio”, contro la Viterbese. Non si può certo parlare di buio senza riferimenti: la squadra corre, ha idee, costruisce; è sotto gli occhi di tutti. E poi, quel Marino, lì in mezzo, è proprio tanta roba! Così come Fofana (almeno nel secondo tempo),
l’esordiente, in maglia Biancoscudata, Ferrini, il marcatore di giornata, Iannone, i subentranti Napoletano e Catania.
Eppure, iniziano ad essere tante, troppe, le occasioni mancate! Tanti palloni gettati, ciccati o malapprocciati per calo di attenzione, inesperienza, vuoi anche per le lacune qualitative di alcuni interpreti. Lì avanti troppo leggerini: Balde avrà anche una fibra esplosiva ma lento a sviluppare gioco e di gamba,
quando, invece, compagni ed avversari viaggiano ad altre velocità; e Curiale, probabilmente, avrà bisogno ancora di un po’ di tempo e preparazione, prima di poter vedere la differenza che si richiede ad un pezzo da
novanta come lui.
Mister Auteri di più non può.
Ha dato un’identità a questo gruppo e cerca costantemente di ottenere il massimo da tutti, non si discute. Forse, servirebbe guardarsi intorno, cercare di pescare qualcuno di pronta cottura, nel mercato ancora accessibile per gli svincolati.
Lo ha detto, mister Auteri: ci fosse stato Camilleri quel pallone sarebbe stato di ordinaria amministrazione. Fortuna che, in dirittura di arrivo di mercato estivo, il buon Vincenzo abbia adeguato le proprie richieste economiche. Almeno così
pare. Peccato! Un delitto, dice, in sala stampa, il tecnico di Floridia.
Sulla stessa riga i commenti dei tifosi a fine gara, raggiunti mentre, all’esterno dell’area dello stadio, con la delusione comprensibile dipinta in volto, si avviavano a recuperare i mezzi per tornare alle proprie case.
Silenzio, non molta voglia di dire la propria. A qualcuno siamo riusciti a strappare un sorriso pulito ed un sussulto. E’ il caso del signor Franco, papà di Antonio e Luisa che in curva ci sono cresciuti: “da Avellino e Catanzaro torneremo con tre punti. Vinceremo a Catanzaro!”.
La speranza! Ma chissà in quanti non avremo chiuso occhio in questa notte senza stelle, fatta solo di qualche faro, lì in mezzo, a cercar e gettar varchi di luce qui e là.