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Michéal Castaldo: cugino dello Stretto di Messina

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L’italoamericano, cantante calabrese, che con la sua musica popolare in lingua calabrese invita i suoi fans a non dimenticare gli “Eroi”.

Michéal Castaldo, insieme alla sua determinazione e professionalità, emozionato, rilascia  un’intervista per messinaweb.tv e Allora! Australia. Calabrese di nascita, nato in provincia di Reggio Calabria,  il papà era di Gioia Tauro, la mamma di Seminara. È orgoglioso delle sue origini meridionali e della sua lingua che, sostiene con fierezza, abbia un accento simile a quello siciliano di Messina. Si racconta, partendo dal “modus vivendi” di suo papà, che con il nonno lavorava le botti, ma quando l’industria subisce un declino, comincia a lavorare come carpentiere. Papà emigra, come tanti italiani che dopo la seconda guerra mondiale vanno all’estero. Sceglie Francoforte in Germania e vi rimane per circa 3 anni. Nel frattempo una grande opportunità si presenta. Ravvisa che in America, in Canada, c’è lavoro per gli italiani. Parte e dopo un anno chiama a sè, la moglie, poi Michael e suo fratello, per stabilirsi a Toronto. Un cuore grande e generoso, quello dei suoi genitori, perché decidono di regalare altri 2 fratellini orfani ai propri figli.  Giunto a 3 anni in un mondo diverso, l’America, fa subito breccia nell’animo di Michael. Si stupisce dell’universo diverso dall’Italia ed ammira la sua libertà. È affascinato dalla mentalità, la libertà di poter parlare chiaramente, senza condizioni. Riscontra un luogo con grandi aperture sociali, che diventerà la sua seconda patria. Non aveva imparato subito la nuova lingua. Nonostante a scuola studiasse inglese, arrivando a casa, i suoi genitori parlavano in  calabrese. Sottolinea “lingua” e non dialetto. Pian piano ascoltava la radio e tutte le belle canzoni italiane e il suo italiano migliora pian piano. Dopo aver frequentato le scuole medie e superiori si è iscritto all’Università, laureandosi in Musica a Boston, Stati Uniti, nella eccellente Berklee School Music. È rinomata per i musicisti che vogliono imparare il Jazz. Michael è un artista completo, avendo studiato canto e suona piano, chitarra e tromba. È fiero di aver approfondito gli studi già ai tempi del Liceo. Uno dei suoi professori di canto era un esperto di Enrico Caruso, si chiamava Nicola Pisapia ed era napoletano. Il maestro, già allora aveva 86 anni, ma gli ha dato una formazione completa. Castaldo dice che non ha rimpianti per l’Italia perchè ama la sua terra, senza smettere mai di tornare. Ha anche fatto ricostruire la villetta di famiglia in Calabria e affittato a persone di tutte le parti del mondo, che amano l’Italia. Ha una figlia ed una nipotina. Tornando sul piano artistico, la famiglia e l’arte sono per Michael un vero connubio. Un artista di grande spessore artistico, avendo iniziato a circa 8 anni. In chiesa il prete si accorse che aveva una bellissima voce ed i parrocchiani lo applaudivano in maniera trascinante, affermando che aveva una voce meravigliosa. L’allora bambino capì che era quello il mestiere che voleva fare per tutta la vita. Certamente la Berklee School Music, come diceva il suo maestro, l’avrebbe potuto preparare alla musica popolare, migliore di un conservatorio  che offre la sola possibilità di far parte un’orchestra sinfonica. Micheal nel suo cammino artistico ha avuto dei modelli colossali della musica, Frank Sinatra, Elvis Presley, Steve Wonder, per citarne alcuni . Per la musica italiana, i Pooh, Mino REITANO. È un cantautore e fa delle Covers. Grandi teatri ha varcato. È stato nel Nord America ed Europa, tra cui le esibizioni alla Carnegie Hall, al Lincoln Center, alla Rainbow Room, allo Shea Stadium, al Queen Elizabeth Theatre di Toronto, al Teatro F. Cilea e alla Pescara Opera House in Italia.  Castaldo, oltre musica Jazz, canta anche in calabrese e  pop-reggaeton latino. Alla domanda cosa sia per lui la musica risponde che è espressione, condividere tutto con i fans. “Quando non c’è la parola, c’è la melodia, l’espressione”, cita testuale; quella è musica. Tra le star  con cui ha cantato ricorda con gioia, Renato Rascel, Mino REITANO, Jose Felciano, Umberto Tozzi e tanti altri americani. Vuole essere sè stesso nella musica, vuole dare conforto a chi ascolta per essere un artista a 360’. Quando ricorda la sua carriera al principio ha iniziato con il “Bel canto”, ma non opera, come Pavarotti, nonostante sia un tenore. Ci ricorda che ci vogliono minimo 10 anni per approfondire l’opera. Lui invece ha scelto la musica popolare, con pop-reggaeton , tipo Gypsy King, musica flamenco, chitarra con battuta rumba e lingua calabrese. La sua voce, oltre che in tutta l’America, è nota in tutto il mondo, grazie alla giornalista Cav. Josephine Buscaglia Maietta, conduttrice della trasmissione Sabato italiano di Radio Hofstra University di New York, che trasmette al pubblico internazionale le sue bellissime canzoni.

Michéal Castaldo tra le sue esibizioni alla Carnegie Hall, al Lincoln Center, alla Rainboww Room, allo Shea Stadium, al Queen Elizabeth Theatre di Toronto, al Teatro F. Cilea e alla Pescara Opera House in Italia. Per seguire Michéal,  https://tinyurl.com/Follow-Castaldo-Spotify, con i singoli popolari Baila Morena Remix, Riu, ‘Na Muri, Spetu Pe Tia e Hotel California Remix, inclusi nella prestigiosa “Spotify”. L’intervista volge al termine , ma a tutti gli italoamericani raccomanda di essere forti. Questa forza la si può trovare negli esempi dei nostri genitori, che ci hanno dato la vita e che sono i nostri “Eroi”, come il titolo del suo ultimo singolo, in uscita il 3 di Marzo 2023. È una cover popolare in lingua calabrese, composta da baciata- reggaeton, influenzato dal flamenco spagnolo. Invita tutti a conservare  le proprie origini nel cuore, anche lontano dal proprio paese, grazie ai sacrifici degli “eroi”, ovvero i genitori, che attraverso le loro rinunzie hanno trasformato i figli in grandi uomini. A Michele Castaldo una carriera costellata di successi.

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