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Nilde Iotti, il P.C.I. e il valore delle loro lotte

Nilde Iotti
Senza l’intervento della Iotti forse alcune battaglie per l’emancipazione femminile oggi sarebbero ancora una chimera

Nilde Iotti e il P.C.I. due centenari, una storia 1920 – 2020 1921- 2021” questo il titolo del convegno di due giorni (14 e 15 aprile) dedicato all’emiliana Nilde Iotti tenutosi in webinar.

 

L’evento è stato organizzato in occasione del centenario della nascita della Iotti e del Partito Comunista Italiano, su idea dell’On. Angela Bottari, deputata messinese il cui nome è legato, tra i tanti contributi, a quello più celebre di reato di violenza sessuale, oltre che alle battaglie per i diritti delle donne e dei minori, sino all’introduzione del reato di associazione a delinquere di stampo mafioso.

 

Progettato dal Dipartimento SCIPOG dell’Università degli Studi di Messina il convegno è stato patrocinato, fra gli altri, dalla Fondazione NILDE IOTTI, dalla Fondazione Gramsci Onlus e dalla Presidenza del Consiglio.

 

 

 

Chi era Nilde Iotti?

Simbolo di giustizia e paladina delle più genuine battaglie per l’emancipazione femminile, è stata una delle figure più importanti della storia della Repubblica. Dalle lotte al fianco delle donne partigiane al Parlamento.
Fece parte della Costituente nel 46 e fu la prima donna nella storia dell’Italia repubblicana a ricoprire una delle tre massime cariche dello Stato: il 20 giugno 1979 fu eletta Presidente della Camera.
Rivoluzionaria la sua concezione della donna, non più come solo moglie e madre, ma cittadina, con pari dignità sociale.
Si batté per affermare il principio di parità tra i coniugi e il riconoscimento dei diritti dei figli nati fuori dal matrimonio e delle famiglie di fatto.
Fondamentale anche il suo intervento contro l’indissolubilità del matrimonio, che rappresenta di fatto il primo passo verso la concessione del divorzio.

 

Tanti i nomi noti che hanno dato lustro a questa iniziativa partecipando alla diretta streaming, per citarne alcuni l’On. Angela Bottari, l’On. Anna Finocchiaro e l’On. Livia Turco. Le quali hanno rievocato ricordi della loro attività parlamentare insieme alla Iotti che si traducono per noi in storia della nostra Repubblica.

 

 

 

Non poteva mancare il saluto e l’introduzione del Rettore dell’Università degli studi di Messina Salvatore Cuzzocrea, che ha parlato de “la lady di ferro” rappresentando un punto di riferimento per generazioni, per il suo esempio di attaccamento alle Istituzioni e allo Stato, portando avanti iniziative politiche e culturali importanti di grande spessore, di grande condivisione e uguaglianza. Ricordare una figura illustre come la Iotti dà un messaggio rilevante alle nuove generazioni, giacché incarna una figura di donna politica intrisa di quei valori e di indubbie qualità di un tempo che oggi più che mai abbiamo bisogno, al di là del colore politico.
Ricordarla insieme al PCI a 100 anni dalla loro nascita, significa associare il ricordo di una grande donna alle idee di tante donne e uomini, alle loro battaglie, ai loro successi e insuccessi, alle loro vittorie e sconfitte e anche ai loro errori che hanno contribuito allo sviluppo della storia politica sociale e culturale del nostro Paese.

 

“Coloro che hanno avuto la fortuna, per ragioni anagrafiche, di assistere all’attività politica di Nilde Iotti – ha osservato Mario Calogero, direttore del Dipartimento SciPog – non possono sottrarsi ad un sentimento di sgomento paragonando quei fatti con lo sfilacciamento della politica di oggi, con leader più o meno improbabili che affollano i nostri talk show, simulacri sbiaditi dei vecchi comizi, delle vecchie sedi di partito, non solo del P.C.I. ma di tutti i partiti”.
Occorre rileggere la storia e riflettere su alcuni personaggi, come un’occasione che può offrire spunti per il nostro tempo, per disseminare conoscenze, saperi anche ai non addetti ai lavori. Compito sempre più importante nella società inaridita di oggi.

 

L’evento originariamente era stato programmato per lo scorso anno in presenza, ma vista la crisi sanitaria non era stato possibile realizzarlo – come ricorda Daniela Novarese, in apertura dei lavori. “Due centenari ma una storia comune, visto che l’itinerario politico istituzionale di Iotti, oltre che la sua stessa esperienza personale, non può essere letto al di fuori del P.C.I e delle numerose contraddizioni che lo stesso partito doveva vivere nella sua quotidianità, all’interno di un Paese di tradizione cattolica, pesantemente condizionato sotto il profilo culturale, politico, sociale dalla presenza incombente e ingombrante delle gerarchie vaticane”.
Dunque, una rilettura degli anni 70 e 80 con attenzione all’impegno sociale, politico ed istituzionale che le donne hanno avuto in Italia e alle conquiste fondamentali che oggi sembrano scontate e troppo distanti nel tempo per le nuove generazioni, che spesso non danno il giusto valore a gesti e comportamenti che sono stati invece frutto di un impegno, di una passione politica e civile che insieme a tanti uomini e donne Nilde Iotti ci ha consegnato.

 

“Importantissimo il ruolo che la Iotti ebbe come Presidente della Camera – ha ricordato l’On. Finocchiaro – sul versante della riforma regolamentare e quindi del diritto parlamentare, che è tra i meno esplorati della sua esperienza istituzionale e politica, salvo per gli studiosi”. Erano anni di trasformazione e di grande cambiamento, in cui l’esigenza di fondo era quella di un Parlamento moderno, in cui potesse esplicarsi una dialettica di partecipazione tra maggioranza e opposizione, volta all’ascolto delle nuove esigenze e ad un rapporto efficace tra Parlamento e Paese.

 

Altro elemento sottolineato e che ha accomunato tutte le donne del PCI è quello che viene definito “il riconoscimento tra madri e figlie. Questo è stato evidentissimo negli anni 70/80 quando ci fu una forte comunicazione tra generazioni. Nilde fu una madre autorevole che investì sulle giovani compagne” – con voce commossa è così che la ricorda l’On. Livia Turco.

 

“Senza l’intervento della Iotti – così Angela Bottari nel suo intervento – non so quale sarebbe stata la conclusione su tanti temi”. Forse le donne senza il contributo decisivo di Iotti e delle altre donne di rilievo del tempo, non sarebbero arrivate dove sono arrivate. Forse alcune battaglie per l’emancipazione femminile oggi sarebbero ancora una chimera.

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(NdR): In questo servizio pubblichiamo solo un estratto dei due giorni dell’interessante lavoro: ci impegnano a tornare sull’argomento con la pubblicazione dei lavori completi.

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