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Ok dall’Ars a contributi ai Comuni impegnati nell’accoglienza dei migranti

ars
Anche Messina  potrà usufruire dei fondi con progetti per il potenziamento degli strumenti sociali e culturali utili a favorire l’integrazione

Approvata in finanziaria all’Ars norma proposta da deputata M5S Valentina Zafarana: “Avevamo chiesto una cifra di gran lunga superiore, speriamo che sia solo l’inizio di una strada di riconoscimento”.

Duecentomila euro di contributo ai Comuni che nel 2020 abbiano avuto attiva sul proprio territorio una struttura che ospita migranti, come ad esempio, i cosiddetti hotspot. La somma sarà ripartita ai comuni di Messina, Caltanissetta, Lampedusa, Pozzallo e Trapani. È questo il contenuto dell’articolo 40 della finanziaria regionale 2021, attualmente in discussione all’ARS, approvato in queste ore a Sala d’Ercole su iniziativa della deputata M5S Valentina Zafarana.

“I Comuni che si sono trovati in ‘prima linea’ – spiega Zafarana – nella gestione dell’accoglienza dei migranti, ospitando sul proprio territorio strutture apposite, meritano di vedere la Regione al loro fianco, anche per poter attuare nuovi progetti utili a stimolare e rendere più facile l’accoglienza e l’integrazione delle persone che approdano sulle nostre coste”.

“Purtroppo – continua la deputata – la nostra richiesta iniziale, che era di ben 5 milioni di euro da suddividere fra tutti i Comuni aventi diritto, si è scontrata con la palese insensibilità al tema da parte del Governo che, nonostante i ripetuti suggerimenti, si è rifiutato di prendere in considerazione la possibilità di incrementare lo stanziamento con risorse che si erano liberate durante il corso della discussione. A questo punto speriamo che si sia tracciata una strada che possa essere perseguita anche nei prossimi anni, con stanziamenti più importanti”.

Anche Messina  potrà usufruire di parte di questi fondi e chiederemo che lo faccia intervenendo con progetti dedicati proprio al potenziamento degli strumenti sociali e culturali utili a favorire l’integrazione, l’inclusione e l’accoglienza” – conclude Zafarana.

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