Skip to content

“Panta Rei”, mostra interdisciplinare

Panta Rei_MessinaWebTv_Cultura
È stata inaugurata sabato pomeriggio alla chiesa Santa Maria Alemanna la mostra d'arte collettiva interdisciplinare "Panta Rei", organizzata dal Comune di Messina e dall'omonima Associazione artistica, nata recentemente.

L’evento è stato patrocinato dalla Università degli Studi di Messina e promosso dalla Associazione culturale Impronte Messina, il cui presidente è Marisa Arena. Mente del progetto, il fotografo Lillo Lo Cascio, che, assieme ai giovani artisti che hanno aderito alla Associazione, ha come obiettivo quello di utilizzare l’arte come pretesto per ripopolare quegli angoli della città che oggi sono stati dimenticati, promuovere la l’educazione alla bellezza per coinvolgere tutta la cittadinanza. Un impegno che il collettivo ha tentato di portare avanti nelle due giornate in cui l’allestimento è stato presente a Santa Maria Alemanna: un momento in cui gli artisti hanno messo insieme le loro forze ed hanno creato uno spazio interdisciplinare che abbracciasse la loro espressione artistica.

“Una delle mission della Associazione Impronte – afferma Marisa Arena – è sempre stata quella di dare maggior spazio possibile agli artisti emergenti. Anche durante “Notte d’arte” cerchiamo di avvicinare le persone al mondo dell’arte, di portarla nelle piazze, per far sì che venga apprezzata anche da chi non è naturalmente incline ad avvicinarsi ad essa.

Qualche tempo fa ho conosciuto Lillo Lo Cascio ed ho sposato subito il suo progetto dei cosiddetti non luoghi, raccogliendo tutti gli artisti che da qualche tempo collaborano con noi; la maggior parte di loro è giovanissima ed abbiamo deciso di creare questo collettivo dal nome filosofico “Panta Rei“.

“L’idea è nata meno di due mesi fa – spiega Samuele Sciarrone, artista e portavoce del gruppo – grazie all’incontro tra diversi artisti che già erano entrati in contatto tra loro. Da un’idea di Lillo Lo Cascio e tramite l’Associazione Impronte di Marisa Arena siamo riusciti ad organizzarci e fare questa mostra numero zero, la prima si spera di tante altre che verranno. L’obiettivo sarebbe quello di far convergere i nostri stili per far rivivere i luoghi resi non luoghi nella nostra città, e renderli punti di ritrovo e di condivisione”.

Condividi questo post