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PD Messina: il coraggio di dimettersi !

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Laura Giuffrida, apprezzata vicesegretaria provinciale e segretaria del circolo della 4^ Circoscrizione, ha diffuso oggi la seguente dichiarazione:

Laura Giuffrida, apprezzata vicesegretaria provinciale e segretaria del circolo della 4^ Circoscrizione, ha diffuso oggi la seguente dichiarazione:

“Comunico a tutti di aver rassegnato oggi  a Nino Bartolotta ed ad Antonio Saitta, nelle loro rispettive funzioni,le mie dimissioni dalle cariche di vicesegretaria provinciale e di segretaria di circolo.

Credo fortemente che la ricostruzione del partito non possa che partire da una rigorosa autocritica dalla quale non posso esimere anzitutto me stessa.

Le miglia di elettori che alle  elezioni regionali hanno scelto di sbarrare solo il simbolo hanno espresso un chiaro e netto voto di opinione che io credo sia da interpretare come un campanello d’ allarme per noi. Come vicesegretaria io sento ,nei confronti degli elettori,   il peso e la responsabilità di quel voto ( o meglio di quel non voto) che credo derivi dagli errori, dai silenzi ,dalle omissioni, dalla poca chiarezza che nel tempo abbiamo praticato.

L’ elettorato di sinistra, che evidentemente  ancora esiste, è molto esigente, chiede responsabilità  e ci ha dato un segnale forte di dissenso .

Io ne prendo atto   e ne traggo le conseguenze relative al mio ruolo, ovviamente con molta amarezza.

Spero che un necessario momento di riflessione possa dare una spinta alla nostra comunità nel segno di una maggiore intransigenza, identità ed unità

Personalmente chiedo scusa a tutti per i miei limiti e le mie mancanze  nello svolgimento del mio ruolo e ringrazio tutti coloro che mi hanno sempre e comunque sostenuto ed incoraggiato.”

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(NdR) : Il forte e sofferto gesto della Giuffrida dimostra, oltre la sua correttezza personale, un modo diverso di concepire la politica e la militanza rispetto ai tanti, ai troppi, che considerando il Partito un taxi o un mezzo per scopi personali, che ritengono di non doversi mettere in discussione a fronte di una disfatta del PD siciliano, oltre che nazionale.

Prova ne sia la reazione del segretario regionale, e non solo, che dopo un risultato previsto ma disastroso invita all’analisi (forse solo formale) senza mettere in discussione se stesso e la linea (forse approssimativa o inesistente) del PD siciliano come se le responsabilità fossero sempre degli altri, a partire dagli elettori che “non hanno capito”.

Continuando così il PD è condannato ad essere una forza residuale, stampella del potere consolidato, tradendo la sua origine riformista e progressista, tradendo la memoria e la storia che lo ha portato a nascere e questo in Sicilia ancor più del resto d’Italia.

La Sicilia ed il paese non hanno bisogno di personaggi buoni per tutte le stagioni, di “baroni” della politica, di “accampamenti” l’un contro l’altro armati ma di persone riconosciute e riconoscibili dalla società, che portino avanti un programma condiviso che nasca dai bisogni di tutti, partendo dagli ultimi, dalla difesa dei diritti collettivi e personali, dalla valorizzazione di donne e giovani, dalla difesa dei valori costituzionali della pace, della accoglienza e dell’eguaglianza.

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