Il cantiere è fermo tra troppo mesi e le risposte dalla Amministrazione Comunale non accennano ad arrivare.
E non tarda ad arrivare l’ennesimo appello dell’ Uil Trasporti, nella persona di Antonino Di Mento, segretario porti e logistica, intervenuto ai nostri microfoni: “Il porto di Tremestieri avrebbe dovuto essere ultimato nel 2021. In questo arco di tempo la Uil ha sempre sollecitato la Amministrazione Comunale, in quanto stazione appaltante, affinché si sbloccassero i lavori, poiché da due anni a questa parte il cantiere del porto è completamente “fantasma”.
L’Amministrazione Comunale, nonostante i continui solleciti, non ha dato alcuna risposta. Proprio qualche giorno fa abbiamo appreso dalla stampa, e non dai canali ufficiali come sarebbe stato corretto dal punto di vista istituzionale, di una possibile cessione di ramo d’azienda alla società Ricciardello per il completamento dei lavori. Di ciò nutriamo forti dubbi perché non vediamo trasparenza dal punto di vista di una posizione politica della Amministrazione Comunale su tale argomento. Non si sa quanti soldi siano stati elargiti alla Coedmar, che in questo momento ha perso anche un contenzioso col Comune perché il Comune ha richiesto la restituzione di alcune somme. Ci chiediamo con quali condizioni queste somme siano state date dal Comune alla Coedmar. Perché tutto questo mistero attorno al completamento dell’opera? Noi poniamo queste domande non solo alla città ma soprattutto alla Amministrazione Comunale, per capire quali strumenti si stanno mettendo in campo per ultimare i lavori di un progetto utile alla nostra città per migliorare lo sviluppo e l’occupazione.
Da parte nostra stiamo valutando ulteriori iniziative da mettere in campo, perché evidentemente quelle da noi profuse fino ad ora non hanno sortito alcun effetto. Stiamo valutando anche la proposta di un commissariamento dell’opera, un commissariamento che serva ad eliminare la burocrazia in eccesso e affinché si possa inquadrare un responsabile ben preciso che acceleri i lavori, valutando chiaramente anche l’aspetto economico”.