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Quel “Flusso d’inchiostro” che tocca le corde dell’anima…

Flusso d'inchiostro
Capita di rado di trovarsi dinnanzi a opere interamente concepite tracciando linee d'inchiostro.

L’impatto visivo è senz’altro di grande eleganza, e invita lo spettatore interessato alla riflessione: la sottile linea nera incide la pagina bianca, i contorni delineano figure più o meno astratte, e gli spazi vuoti stimolano l’immaginazione del non detto e lasciato intendere.

Tutto questo assume una connotazione ancora più mistica se ad ospitare la suddetta mostra è uno spazio dedicato interamente all’arte, dove il dialogo tra la somma disciplina e il visitatore si pone in una dimensione ulteriore, grazie soprattutto ad una location concepita per rendere meno distante questo rapporto.

Il connubio tra la mostra “Flusso d’inchiostro” della giovane artista romana Virginia Lorenzetti e la Foro G Gallery di Roberta Guarnera ha concretizzato questo arduo progetto, grazie anche alla lungimiranza della critica d’arte Mariateresa Zagone che di questa idea si prende la maternità.

“Ho conosciuto Virginia nel 2019, durante la mostra collettiva Luna Quadra in occasione del cinquantesimo anniversario dell’allunaggio. Entrata in contatto con lei ho avuto modo di vedere i suoi esperimenti su carte giapponesi e filo di carta coreana Hanji. Era una giovanissima artista della Accademia di Roma ma, nonostante questo, ho intuito il grande potenziale che possedeva. La cosa curiosa è che non ha frequentato il Liceo Artistico e, dunque, ha avuto poche occasioni di sperimentare il disegno se non con la penna a sfera e, come avviene in questi casi, il suo disegno era inizialmente circoscritto alla rappresentazione di immagini realistiche. Il disegno astratto ha rappresentato una sfida per lei, per la paura di perdere il controllo. Senza dubbio, l’aver frequentato l’Accademia in Grafica d’Arte e molti ambienti all’estero dove si respira arte, l’ha aiutata a migliorare e a superare le sue paure iniziali”.

E le parole della critica d’arte vengono supportate da quelle della artista: “La mostra nasce come progetto a lungo termine, possiamo dire. Ho iniziato nel 2019 a concepire questo ambizioso progetto, e in questi tre anni ho variato molto il mio stile. Tutti i 9 lavori che potete vedere al Foro G Gallery sono prodotti durante il mio periodo di studio in Accademia, dunque ne rispecchia il percorso da me compiuto. L’idea è piaciuta molto alla gallerista, Roberta Guarnera, che ha accolto con entusiasmo la proposta di collaborazione; l’allestimento è molto dinamico e sembra quasi di immergersi in un flusso di linee: era questo quello che volevo, per evitare a tutti i costi l’effetto museo che non avrebbe valorizzato i miei lavori”.

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