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Roberto Speranza a Messina: “In campagna elettorale con umiltà e coraggio”

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Il Ministro della Salute a Messina per sostenere il candidato sindaco del Centrosinistra Franco de Domenico

“In questa campagna elettorale dobbiamo tenere insieme due cose fondamentali: umiltà e coraggio. L’umiltà di stare tra le gente per comprenderne davvero le difficoltà, e il coraggio di affermare le nostre idee”.

E’ questo l’invito che il Ministro della Salute Roberto Speranza rivolge ai candidati dal Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca.

Accompagnato dalla Parlamentare Maria Flavia Timbro e dal segretario provinciale di Articolo Uno, Domenico Siracusano, il rappresentate del Governo ha fatto tappa, questo pomeriggio nella città dello Stretto per sostenere Franco De Domenico. Il candidato del Centrosinistra, ancora bloccato dal Covid, era collegato da remoto.

Un progetto nuovo per Messina

E’ stato proprio De Domenico ad aprire l’incontro, parlando di “una proposta serie e credibile per la città” che il Centrosinistra vi+uole offrire e sta sviluppando giorno per giorno in questa campagna elettorale, attraverso il confronto tra la gente. Un progetto nuovo, ribadisce l’esponente del PD, al quale fa eco la deputata Maria Flavia Timbro. “Quello che stiamo costruendo – afferma la parlamentare – non è solo un ‘contenitore’ in vista delle elezioni amministrative, ma un progetto politico per la città, nel quale vogliamo mettere la parola fine al modo in cui le istituzioni sono state intese negli ultimi anni”.

Un campo diverso in cui far risaltare l’affermazione dei diritti e la lotta alle disuguaglianze.

“Quando ci si candida alle elezioni amministrative – dice Speranza – qualunque progetto va inserito in un ambito largo. Dobbiamo far tornare in alto le nostre bandiere. Siamo contro le disuguaglianze, le differenze e dobbiamo avere il coraggio di affermarlo e portare avanti le nostre idee”.

“La politica è uno spazio collettivo – rivendica Speranza – per questo esistono i partiti. ‘Partito’ non è una parolaccia. Per troppo tempo, soprattutto nel nostro Mezzogiorno, abbiamo cullato l’idea dell’uomo solo al comando. La politica è fatta da persone che hanno dentro una spinta, che sono pronte a mettersi in gioco per cambiare le cose”.

Difendere la sanità pubblica

Non solo elezioni nel confronto di oggi. “Beni comuni, sanità pubblica a servizio delle persone”, è il nome dato all’iniziativa e, naturalmente, di sanità si è ampiamente parlato.

Speranza difende le scelte fatte nelle veste di ministro e le rivendica anche davanti alla protesta di alcuni no green pass, dentro e fuori Palazzo Zanca.

“La difesa della Sanità come bene pubblico – dice – è un elemento distintivo fondamentale. Chiunque deve avere il diritto di essere curato. E’ un modello sancito dalla nostra Costituzione che va difeso con i denti”.

Il ministro ammette che la strada è ancora lunga, ma che molte cose sono state fatte negli ultimi due anni. Il fondo sanitario è cresciuto di 10 miliardi in due anni e mezzo, a fronte di una media di crescita in passato di un miliardo l’anno. Si stanziavano tra le cinquemila e le seimila borse di specializzazione l’anno, con il risultato di tanti laureati ma pochi medici specializzati da poter assumere. Solo lo scorso anno sono state diciassettemila.

E poi i progetti per ridurre il divario tra Nord e Sud: aumentare gli screening oncologico, rafforzare i consultori, rendere efficaci i servizi di salute mentale attraverso il Pon salute di 600 milioni di euro, attivato per la prima volta.

“Dobbiamo provare ad affermare un’altra idea di politica – ha concluso – non dobbiamo avere paura di rivendicare chi siamo portare aventi i nostri progetti”.

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